Wednesday, April 16, 2008

PAN Italico 79

PAN Italico

Edizione italiana di PAN (Provisional Astroshamanic News), Ezine del Sacred Cone Circle

16 aprile 2008, numero 79

Redazione: Franco Santoro, Cluny Hill College, Forres IV36 2RD, Moray, Scozia, Regno Unito. (+44(0)1309-672289. E-mail info@astroshamanism.org Website: www.astroshamanism.org

Redazione italiana: Anna Luna. Redazione spagnola: Susana Sanz.

© Franco Santoro, 2007. Tutti i diritti sono riservati. Per informazioni sul copyright vedi nota a fin di pagina.

Traduzione parziale dall’originale inglese all’italiano a cura di Anna Luna.

La presente versione del PAN Italico è priva di immagini e altri contenuti.

L'edizione integrale, così come la versione originale in inglese e quella in spagnolo, è disponibile dietro richiesta. (rivolgersi a info@astroshamanism.org)

Cos’è l’astrosciamanesimo? (per una breve risposta clicca qui)

Quest’edizione del Toro di PAN celebra la parte centrale della Primavera ed il Fuoco risplendente del periodo di 50 giorni tra Pasqua e Pentecoste (Tempo pasquale). Dopo l’attivazione della fiamma in Ariete, luce e calore si radicheranno in Toro, dove il Sole entra il 19 aprile 2008 alle 17:52 ora italiana.

Il mese del Toro fiorisce con un calendario ricco di festività importanti. Nella tradizione ebraica, Pesach (la Pasqua ebraica) inizia il 20 aprile 2008, con la Luna Piena in Scorpione (0° Scorpione 43’ alle 11:26), e finisce il 27 aprile 2008, che è anche il giorno di Pascha, la Pasqua Ortodossa. L’antica festa celtica del fuoco, Beltane, è il Primo Maggio o May Day (a Edimburgo si celebra il Beltane Fire Festival il 20 aprile), mentre il 4 maggio la maggior parte dei cristiani celebra l’Ascensione di Gesù, seguita dalla infuocata Pentecoste l’11 maggio e la Domenica della Trinità (Trinity Sunday) il 18 maggio.

Durante questo ciclo in Toro ci sarà un’altra Luna Piena il 20 maggio 2008 (29° Scorpione 27’ alle 3:12), e sarà una Luna Blu, con speciale enfasi sull’asse Toro-Scorpione. Poiché il Wesak (Buddha Day) viene celebrato nel giorno della Luna Piena con il Sole in Toro, quest’anno si verificherà l’eccezionale celebrazione di due Wesak, con offerte supplementari di fiori.

Sin dai tempi antichi il mese di maggio è tradizionalmente dedicato a Maria e a tutte le divinità femminili della primavera, come Artemide (dea della fecondità) e Flora (dea della fioritura). Maggio è la celebrazione della fioritura di Maria, come si rappresenta nel Rosario, o rosarium (“giardino di rose”), nei magnifici rosoni (riproduzioni stilizzate della rosa) delle grandi cattedrali gotiche e nell’immagine di Dante della “rosa in che ‘l Verbo divino carne si fece” (Paradiso XXIII). La rosa è il fiore che abbraccia la più gran varietà d’associazioni e risposte, e che identifica sia l’amore romantico sia l’amor mistico, la passione profana e quella mistica. Per tanto, la sua funzione è mediare con grazia tra la realtà umana e quella divina. E ancora, come dice Gertrude Stein, “Una rosa è una rosa è una rosa.“

Il Toro porta rose e fuoco, la fioritura della passione umana e benedetta, con la sua più attesa riconciliazione di guarigione, “and all shall be well and / All manner of thing shall be well / When the tongues of flame are in-folded / Into the crowned knot of fire / And the fire and the rose are one.” (e tutto sarà bene e / ogni sorta di cosa sarà bene / quando le lingue di fuoco si incurvino / nel nodo di fuoco in corona / e il fuoco e la rosa siano uno). (T.S. Eliot, Little Gidding)

Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timor di Dio.

Benedizioni, Franco

P.S. Anche sul fronte astrosciamanico c’è un’imminente fioritura di eventi in maggio, come The Blessed Way of Passion: Astroshamanic Touch, Christian Healing and Soul Retrieval (La Via Benedetta della Passione: Tocco Astrosciamanico, Guarigione Cristiana e Recupero dell’Anima) con Franco e Astrid Gude (Findhorn, 10-16 maggio 2008), Working with the Spirit of Cluny Garden (Lavorando con lo Spirito del Giardino del Cluny) con Sverre Koxvold e Franco (Findhorn, 17-24 maggio 2008), The Astroshamanic Way of Fire (La Via Astrosciamanica del Fuoco) con Franco (Edimburgo, 3-4 maggio 2008), The Original Quest: An Astroshamanic Journey into Space and Time (Un Viaggio Astrosciamanico nello Spazio e nel Tempo) con Franco (Findhorn, 14-21 giugno 2008), e le sessioni di Introduction to Astroshamanism: Travelling the Spiral (Introduzione all’Astrosciamanesimo: Viaggiando attraverso la Spirale) con Celia McKenna (Edimburgo, martedì, 15 aprile-13 maggio). Per quanto riguarda il Raduno Astrosciamanico Estivo ad Assisi (4-8 luglio 2008), se intendi partecipare ti invito a prenotare il più presto possibile, poiché i posti sono limitati. Nel calendario in fondo al PAN puoi prendere visione dei dettagli di tutti gli eventi.


IN QUESTO NUMERO 79

· Pentecoste: Nascita della Chiesa Trance di Franco S.

· Vangelo nelle Stelle o Stelle nel Vangelo? di Franco S

· Attenti al Varco: Findhorn Foundation Training in Astroshamanism di Astrid Gude

· Lo Iierofante-Papa (Toro): Un Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi di Franco S.

· Interessante esperienza pasquale di Susana Sanz

· Perché usare le parole quando un bacio dice tutto?

· Calendario

Questo PAN, come i precedenti, è frutto di un lungo lavoro, che include la traduzione dall’inglese all’italiano per opera di Anna Luna. PAN ringrazia Anna per questo suo prezioso servizio che senza interruzioni svolge da più di due anni. E’ in vero grazie ad Anna che il PAN Italico è nato. Un ringraziamento, a questo punto, anche a Letizia Moccheggiani e al gruppo di FLY, che ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo degli intenti di PAN. Grazie inoltre a tutti i lettori e coloro che in maniera diversa hanno contribuito e contribuiscono e contribuiranno.

Il PAN Italico non è semplicemente la traduzione del PAN inglese. Il Pan Italico ha una sua identità specifica che trapela attraverso articoli e annotazioni suoi propri, incluso la versione distinta di articoli pubblicati nel PAN International.

Gli scritti in PAN forniscono ispirazione e informazioni per incoraggiare l’esperienza diretta e la ricerca personale del lettore. Da qui l’invito a verificare e approfondire i temi graditi, e pure ad esprimere commenti e diventare protagonisti di PAN, contribuendo con lettere, articoli, suggerimenti, ecc.

Le informazioni su PAN hanno una funzione strategica finalizzata all’espansione della coscienza umana e alla guarigione dal senso di separazione, e altri sinonimi di questi termini. Quanto riportato su PAN non riflette necessariamente le opinioni di chi scrive, o collabora in altre maniere con PAN, così come pure il segretario editoriale (Franco Santoro) non approva necessariamente le idee espresse su PAN, incluso quelle dei suoi propri scritti.

Per i frequentatori dei programmi di formazione astrosciamanica APT e OTA, PAN funge come testo ausiliario che accompagna la partecipazione ai seminari o la lettura dei testi base. PAN affronta alcuni tra i temi cruciali del lavoro di formazione in atto nel ciclo stagionale in questione, promuovendo l’integrazione tra il lavoro di gruppo e quello individuale.

PAN, come si evince dall’abbreviazione di Provisional Astroshamanic News (Notizie astrosciamaniche provvisorie), si fonda sulla provvisorietà, che è tratto distintivo del messaggio dell’astrosciamanesimo. Questo significa, tra le altre cose, che PAN, ben lungi dall’ambire a preservarsi nel mondo della forma, accoglie la transitorietà dell’esistenza fisica e ne esalta il processo di trasformazione. PAN si pone al servizio delle forze e istituzioni che per volontà divina sono destinate a preservarsi più a lungo nel mondo della forma, accettando all’occorrenza di supportarle strenuamente fino a sacrificare se stesso per la loro conservazione.

PAN si arrende al fuoco dello spirito, la fiamma perenne che liberante sancisce la provvisorietà d’ogni forma, benedicendola con l’esaltazione della sua intrinseca eternità.

Indi, ogni numero di PAN è potenzialmente l’ultimo, e anche il primo.

Pentecoste: Nascita della Chiesa Trance di Franco Santoro

Nel calendario cristiano vi sono tre festività particolarmente importanti. Due di esse (Natale e Pasqua) sono ampiamente conosciute da tutti, cristiani e non-cristiani. La terza, la Pentecoste, (che cade quest’anno l’11 maggio) è meno familiare tanto che perfino parecchi credenti non sanno molto di questa celebrazione. Forse perché, a differenza delle altre festività, non comporta giorni supplementari di vacanza, né l’acquisto di cose specifiche o associazioni culinarie, come il panettone e il tacchino a Natale, le uova, l’agnello e la colomba a Pasqua. In effetti, questa festa è associata al consumo di cibi, perché originariamente celebrava la fruizione ebraica del raccolto e delle primizie. Nel linguaggio simbolico cristiano si riferisce anche a Gesù come “primizia di coloro che sono morti” (Prima Lettera ai Corinzi 15:20) esemplificato da “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.” (Giovanni 6:35). Sebbene possa suonare come lo slogan di un servizio di ristorazione, il motto non promuove certo il consumismo, ed è questo forse il motivo per il quale non si fa molto chiasso intorno alla Pentecoste.

La Pentecoste (chiamata Whitsunday in Gran Bretagna), è il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua e l’anniversario dei Dieci Comandamenti e soprattutto, per i cristiani, la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. In quell’occasione i discepoli e la Vergine Mariasi trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi.” (Atti degli Apostoli 2:1-4)

La maggior parte dei cristiani considera la Pentecoste come la Nascita ufficiale della Chiesa. Prima di quest’evento i seguaci di Gesù erano sparpagliati e impauriti, ma dopo la discesa dello Spirito Santo furono pieni di entusiasmo, si riunirono e cominciarono a stabilire le loro pratiche e insegnamenti. Se appartenete alla mia generazione o a quelle precedenti vi ricorderete forse quando nel 1969 apparve in televisione gli Atti degli Apostoli di Roberto Rossellini, una serie in cinque puntate, che in quegli anni per alcuni divenne sinonimo di barbosità. Nel primo, per me bellissimo, episodio, che potere vedere interamente ciccando qui, si evidenzia proprio il contrasto tra i discepoli prima e dopo la discesa dello Spirito Santo.

Il Concilio Vaticano II descrive l’azione dello Spirito Santo come “un lavoro interiore di salvezza, espresso esteriormente nella nascita di una comunità e istituzione di salvezza… permeata d’amore, che supera tutte le differenze e divisioni di una natura terrena… con un’espressione di fede in Dio comprensibile a tutti, nonostante le differenze di linguaggio”.

La Chiesa nata a Pentecoste, piuttosto che un edificio o un’organizzazione gerarchica, è la riunione di coloro che, pieni di Spirito Santo, hanno ricevuto il “dono delle lingue”, così che quando parlano ciascuno li intende nella propria lingua nativa. Il dono sancisce la comunicazione nello Spirito piuttosto che nel linguaggio. Come dice Alan Watts “quando la mente non è più affascinata, la confusione delle lingue lascia il posto al dono delle lingue – il potere di usare la Parola senza esserne sedotti.” Per questa ragione “il cattolicesimo ha sempre sostenuto che l’autorità spirituale risiede nella Chiesa viva piuttosto che nella ‘lettera morta’ delle Scritture. Ma la Chiesa ha autorità soltanto nella misura in cui rimane veramente la Chiesa, la compagnia di coloro che si rendono conto effettivamente che sono uno con l’Autore dalla cui Parola l’universo di tempo, spazio e dualità è sgretolato dall’eternità.”

Quali erano dunque le usanze di questa Chiesa primitiva? Sebbene sia un argomento troppo controverso per una trattazione di pochi paragrafi, ciò che appare chiaro è che le scritture non avevano un ruolo privilegiato, anche perché i Vangeli diventarono disponibili soltanto cento o duecento anni dopo la Pentecoste. I primi scritti cristiani e vari riferimenti nella Bibbia enfatizzano una celebrazione gioiosa, con danza, musica, contemplazione e trance, più che la lettura o l’analisi dei testi sacri. La danza era un aspetto vitale delle pratiche religiose degli antichi israeliti, e le persone erano regolarmente esortate a danzare e a suonare musica nel Vecchio Testamento. Tuttavia quello che percepisco come più significativo in quelle danze e in tutte le pratiche dei primi cristiani è la trance sciamanica e l’elemento muta-forma, che è pure l’essenza della Pentecoste stessa.

I discepoli sono pieni dello Spirito Santo e, come risultato, iniziano a parlare lingue che non conoscono e a esprimere una passione e centratura senza precedenti. Ed era, in effetti, questa capacità di entrare in uno stato non ordinario di coscienza, abbandonare il proprio corpo e la propria mente interamente a Dio, e riceverne la forza, il fuoco, che rappresentava il sine qua non per ottenere l’ammissione nella Chiesa primitiva. Le antiche pratiche sciamaniche di glossolalia, o parlare in altre lingue, sono ancora la caratteristica principale del Pentecostalismo, i Movimenti Carismatici, e il Cattolicesimo Carismatico, che risultano pure come i gruppi in maggiore crescita nel cristianesimo contemporaneo. Le loro pratiche, oltre che parlare in altre lingue, implicano danzare in cerchio, saltare, gridare, piangere e ridere, lasciarsi cadere o rotolare sul pavimento, e altre esperienze catartiche.

Un’altra forma di trance comune tra i primi mistici e santi cristiani, come Antonio d’Egitto, Benedetto, Columba di Iona e più tardi Francesco d’Assisi, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, per menzionarne alcuni, comportava un’incessante contemplazione e la deprivazione sensoriale, che sono elementi consueti in tutte le esperienze sciamaniche profonde e nella ricerca della visione.

L’elemento centrale della Chiesa originaria è l’esperienza diretta della presenza di Dio come amore, attraverso l’intervento dello Spirito Santo. La funzione dello Spirito Santo è di guarire la nostra mente frammentata. Questo significa dissolvere la folle idea di esistere in una configurazione umana arbitraria (CUA) piena di identità solitarie in perpetuo conflitto o minaccia reciproca, e svelare la nostra vera natura comune unita incessantemente a Dio. Lo Spirito Santo insegna che “Nulla di ciò che è reale può essere minacciato. Nulla di irreale esiste” (UCIM, T 1:2). Egli media tra la realtà e l’illusione del nostro sé separato. Questo è possibile perché, “mentre da un lato Egli conosce la verità, dall’altro riconosce anche le nostre illusioni, pur senza credere in esse. L’obiettivo dello Spirito Santo è di aiutarci ad uscire dal mondo dei sogni insegnandoci come capovolgere il nostro sistema di pensiero e disimparare i nostri errori. Il perdono è la lezione più grande offertaci dallo Spirito Santo per compiere questo capovolgimento del nostro sistema di pensiero.” (UCIM, Prefazione, xi).

Il perdono comporta il cambiamento da una percezione basata sulla separazione ad una continua comunione con chiunque e qualunque cosa esiste. Spiritualmente non è una corsa all’illuminazione individuale o una lotta per imporre le proprie idee religiose sugli altri. La Chiesa è una santa comunione di persone e questo non si fonda sulla veridicità della loro dottrina, ma si basa fermamente sul valore della loro connessione d’amore con Dio e con gli altri (1 Giovanni 4:20). “Quando ti avvicini a un fratello ti accosti a me, e quando ti ritiri da lui ti allontani da me. La Salvezza è un’impresa collaborativa. Non può essere intrapresa con successo da coloro che si disimpegnano nei confronti della Figliolanza, perché essi si stanno disimpegnando da me. Dio verrà da te solo finché Lo offrirai ai tuoi fratelli.” (UCIM, T4, VI.8:1-4) Vedi anche

Le antiche pratiche cristiane sono molto pragmatiche a questo proposito. La Chiesa diventa un raduno sacro dove usciamo dalla nostra pazzia privata e la lasciamo andare come una follia collettiva comune. Attraverso danza, trance, suoni e canzoni, manifesti o silenziosi, i rancori sono bruciati e trasformati in preghiera. Questa è la Via Benedetta della Passione che conduce all’estatica presenza del vuoto. Qui lo Spirito Santo si svela e noi tutti possiamo sentire la nostra amorevole unità, condividendola con gli altri, e facendola risplendere in noi quando la vediamo nei nostri fratelli e sorelle.

E, per grazia di Dio e della Pentecoste, questa è l’essenza originale di trance della Chiesa.


Vangelo nelle Stelle o Stelle nel Vangelo? di Franco Santoro

I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani” (Salmo 19:1)

L’area del Toro è considerata la parte più ricca della Via Lattea poiché contiene alcune delle stelle più conosciute e popolari, come la luminosa Aldebaran, l’occhio del Toro, Orione, la costellazione più visibile, e le Pleiadi, l’ammasso stellare più antico e più ammirato. L’osservazione di codeste stelle è documentata sin dagli albori dell’umanità e include vari riferimenti biblici, ad esempio: “Colui che ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia il buio in chiarore del mattino e stende sul giorno l’oscurità della notte; colui che comanda alle acque del mare e le spande sulla terra, Signore è il Suo nome.” (Amos 5:8)

Nei tempi antichi il firmamento stellare costituiva la fonte principale di saggezza e guida, specialmente per quanto riguardava la comprensione della volontà di Dio e i misteri della vita. Il cielo era l’equivalente attuale delle scritture, ma anche di biblioteche, cinema, internet o televisione. Esso forniva dati concernenti ogni aspetto dell’esistenza, dal più mondano al più sacro. Per questo motivo l’astrologia è considerata la più antica fonte d’informazione, antecedente ad ogni altro metodo usato dall’umanità per acquisire conoscenza. Questo non significa tuttavia che l’astrologia in quanto tale sia fonte di conoscenza. Similmente ad internet, offre semplicemente una struttura che può essere usata per promuovere saggezza o ignoranza, realtà o illusione. Questo si applica anche allo sciamanesimo, il metodo operativo più antico per ottenere conoscenza, che possiamo definire come l’applicazione esperienziale dell’astrologia.

Mediante lo sciamanesimo il ricercatore stabilisce una connessione diretta con le informazioni derivanti dall’astrologia, verificando immediatamente il territorio descritto dalla mappa stellare. L’astrologia offre mappe, mentre lo sciamanesimo le usa esperienzialmente. E di nuovo, astrologia e sciamanesimo possono sponsorizzare saggezza o ignoranza, oscurità o luce, secondo se l’intento del ricercatore è basato sulla separazione o sull’unità, sulla paura o sull’amore. Di conseguenza, attraverso la storia, astrologia e sciamanesimo sono stati usati in modi molto controversi. Questo è anche il caso di tutti i sentieri religiosi e spirituali, filosofie e sistemi di pensiero, antichi e moderni, ognuno originariamente derivato da astrologia e sciamanesimo, ossia astrosciamanesimo.

L’astrosciamanesimo è un modo per riconoscere sia la mappa che il viaggiatore, e il modo in cui la mappa viene usata dipende dal viaggiatore ed è totalmente scollegato dalla mappa stessa.

In quest’articolo intendo introdurre brevemente alcune teorie sulle associazioni cristiane con l’astrologia, e in particolare la congettura chiamata Il Vangelo nelle Stelle. L’argomento è piuttosto complesso e tratterò solo alcuni suoi aspetti. Per ulteriori informazioni si può fare riferimento ai link presenti nel testo e ad altre letture.

Secondo la teoria del Vangelo nelle Stelle, prima che i linguaggi scritti diventassero accessibili al genere umano, i Vangeli, e il messaggio di Dio all’umanità, erano impressi nel cielo. Soltanto più tardi furono tradotti in parole e presero forma attraverso le scritture. Questa teoria sostiene che il significato originale del Vangelo, che dimorava nel cielo visibile, fu in seguito alterato dai Babilonesi, come conseguenza probabilmente dell’episodio della Torre di Babele descritto in Genesi, e successivamente da altre culture pagane, finché le scritture canoniche cristiane lo tramutarono infine in forma scritta.

Questa visione, sebbene apparentemente molto antica, fu ufficialmente formulata nel 1863 da Frances Rolleston in Mazzaroth, ovvero la parola ebraica che indica i 12 segni dello Zodiaco, e più tardi da E.W. Bullinger in Witness of the Stars (La Testimonianza delle Stelle) e Joseph Seiss, in Gospel in the Stars. (Il Vangelo nelle Stelle). In tempi recenti la teoria è stata promossa specialmente da Dennis James Kennedy, uno dei più popolari tele-evangelisti americani, con The Real Meaning of the Zodiac (Il vero significato dello Zodiaco), Thomas Horn in The Gods That Walk Among Us, (Gli Dei che camminano tra noi), e altri ministri cristiani. Questi autori riconoscono che, per quanto andiamo indietro nel tempo, tutte le culture hanno gli stessi segni dello zodiaco e il cielo come riferimento principale per la conoscenza. Il presupposto fondamentale è che la rivelazione perfetta di Dio era già disponibile nelle stelle sin dalle origini e andò perduta solo dopo la caduta dell’uomo, che è anche un evento descritto da tutte le culture. Come risultato la rivelazione originale si distorse gradualmente man mano che si affermava la separazione. Satana allontanò gli uomini dal vero Dio falsificando la verità originale e inducendo l’umanità a venerare le stelle e le loro divinità, invece di vederle come una mappa celeste creata da Dio per comunicare la verità. Il menu diventò il pasto e questo diede inizio ad un’era catastrofica di carestia spirituale.

Lungi dal difendere l’astrologia, la maggior parte dei sostenitori della suddetta teoria la condanna come opera del demonio, insieme alla New Age e al paganesimo, antico o recente. Il concetto è che le stelle furono date da Dio all’uomo come una trascrizione della Sua rivelazione. Poi, le popolazioni antiche finirono per adorare le stelle stesse (ossia la trascrizione) perdendo di vista l’intero significato della rivelazione. Per questo la Bibbia contiene molte intimazioni contro l’astrologia e non ci sono riferimenti espliciti al Vangelo nelle stelle. Una volta che le scritture diventarono disponibili, la saggezza nelle stelle fu tenuta segreta, per evitare errate interpretazioni e proliferazione dell’idolatria. Quindi, secondo quest’ottica, è necessaria molta prudenza nel recuperare il messaggio originale delle stelle. I promotori della teoria del Vangelo nelle stelle concordano che le scritture bibliche contengono già questo messaggio, tuttavia sostengono anche che le stelle possono definirlo meglio e renderlo più ricco e profondo.

I detrattori della medesima tesi fanno notare che non c’è nessuna evidenza nelle sacre scritture che supporti la connessione tra le stelle e la Bibbia. Essi accettano che prima che la Bibbia fosse creata e anche dopo, quando i linguaggi scritti non erano facilmente accessibili, i patriarchi pssono aver usato le stelle come un veicolo per trasmettere le informazioni delle scritture. Tuttavia sottolineano anche che, poiché questo metodo è assai inferiore paragonato alla parola, una volta che la Bibbia fu infine rivelata, il Vangelo nelle stelle esaurì il suo proposito.

In The Gospel and the Zodiac, (Il Vangelo e lo Zodiaco), Bill Darlison, ministro della Chiesa Unitaria di Dublino, fornisce una prospettiva apparentemente in antitesi con la teoria del Vangelo nelle Stelle. Egli suggerisce che i Vangeli sono esoterici, piuttosto che resoconti storici, e che le loro storie sono rappresentazioni simboliche di una saggezza molto arcana e assai più genuina derivata dalle stelle. Nel suo libro l’autore dimostra che la cristianità attinge a un messaggio molto antico, che oltre ad essere l’essenza di tutte le religioni del mondo non ha fondamentalmente alcuna relazione con i pregiudizi delle attuali dottrine tradizionali. Anziché essere le stelle una semplice trascrizione del messaggio genuino della Bibbia, in questo caso è la Bibbia che appare come una trascrizione dell’originale saggezza fornita dalle stelle.

“Lo Zodiaco era l’antico libro illustrato, e di racconti, della razza umana. Le forme percepite non sono i prodotti di un‘unione di puntii arbitraria, ma rappresentano simboli universali e archetipi della consapevolezza spirituale umana che sono sfociati, nel corso di millenni, in forme d’espressione sia mitologiche che religiose. Così la storia di Perseo non è una ‘corruzione’ della storia della vittoria di Cristo sul maligno (come Seiss suppose), è solo un’altra espressione del desiderio universale di redenzione che si trova anche dietro il mito cristiano” (p. 46)

Bill Darlison sostiene che i Vangeli (in particolare Matteo, Luca e Marco) sono la trascrizione esoterica in categorie ebraiche di un documento zodiacale precedente. Egli illustra la sua visione analizzando il Vangelo di Marco, il più antico dei Vangeli, la cui struttura astrologica era conosciuta sin dagli albori della cristianità. Questo Vangelo è diviso in sezioni che possiedono le caratteristiche dei dodici segni zodiacali collocati nel loro ordine naturale dall’Ariete ai Pesci. Il suo scopo è condurre il ricercatore su un sentiero iniziatico di auto-trasformazione basata sul ciclo dello zodiaco, che fondamentalmente segue la stessa struttura della formazione astrosciamanica. Le sezioni sono evidenziate nel paragrafo seguente:

ARIETE 1:1-3:35 (battesimo di Gesù, inizio del ministero, senso di urgenza, sfida coraggiosa) TORO 4:1-4:34 (parabola del seminatore, immagini agricole). GEMELLI 4:35-6:29 (tema della dualità, doppio miracolo, gli apostoli mandati fuori a due a due). CANCRO 6:30-8:26 (tema del nutrimento, attacco alle tradizioni, temi concernenti cibo e stomaco). LEONE 8:27-9:29 (trasfigurazione, gloria). VERGINE 9:30-9:50 (insegnamenti sull’umiltà, bambini piccoli, ammonizioni contro la passività). BILANCIA 10:1-10:31 (insegnamenti sul matrimonio, storia di un giovane ricco). SCORPIONE 10:32-10:52 (insegnamenti sul potere, temi relativi a morte e rinascita, gelosia). SAGITTARIO 11:1-11:26 (Gesù come “Centauro”, insegnamenti sulla fede). CAPRICORNO 11:27-12:44 (insegnamenti sull’autorità, incontri con figure autoritarie). ACQUARIO 13:1-14:16 (trasformazione apocalittica, progresso, l’Uomo che porta una Brocca d’Acqua). PESCI 14:17-16:18 (tradimento, sofferenza, sacrificio, morte, resurrezione).

Gli studi classici filologici descrivono l’antica cosmogonia della creazione dell’Uomo Originale come un microcosmo dell’universo. Questo mito estremamente vitale e diffuso ha usato per la prima volta il linguaggio astrologico per essere comunicato. Il corpo umano è stato allora considerato, analogamente a quello dell’Uomo Originale, come formato degli stessi elementi del cielo stellato. Questa conoscenza è continuata anche nel medioevo ed è stata regolarmente documentata nei primi testi cristiani, come ad esempio nel Liber Divinorum Operum di Ildegarda di Bingen.

Molti studiosi nel corso della storia hanno fornito diverse prove che la cristianità è in sostanza un’astroteologia (clicca qui per maggiori dettagli) o che, come dice Thomas Paine, “la religione cristiana è una parodia dell’adorazione del sole, in cui mettono un uomo chiamato Cristo al posto del sole, e gli tributano l’adorazione originariamente riconosciuta al sole”. Tuttavia lo scopo di Bill Darlison non è screditare la cristianità, ma enfatizzare il suo vero mistero e carattere vitale e dinamico.

Per Bill Darlison il Vangelo è scritto in un codice astrologico, che una volta decifrato trasforma radicalmente la comprensione della natura e della funzione originale delle scritture. Nella sua visione, come anche gli gnostici concordano, il Vangelo è un’allegoria del ciclo del Sole dalla sua nascita in Ariete fino alla morte in Pesci, che riflette simbolicamente il sentiero dell’iniziato verso la liberazione. Pertanto è inutile qui cercare di stabilire credenziali storiche per la storia di Gesù che per Darlison originò dalla “fertile immaginazione di qualche gruppo esoterico, il cui poetico resoconto del viaggio spirituale fu poi trasformato in storia da persone che fraintesero il racconto o che erano motivate da altre considerazioni cinicamente pragmatiche, politiche o ecclesiastiche.” (p. 8).

La tesi che il Vangelo sia un racconto mitico ed esoterico, piuttosto che una narrazione storica, non sminuisce il messaggio cristiano. Al contrario, lo libera dall’impaccio di dover difendere l’autenticità storica di avvenimenti che Darlison considera molto improbabili. Sebbene la cristianità prosperi grazie alle vette della spiritualità raggiunta dai suoi mistici e la loro consapevolezza del messaggio esoterico originale, come l’autore puntualizza citando Aldous Huxley, non è ancora stata “affrancata dalla sua servitù ai fatti storici” ed è “rimasta una religione in cui la pura Filosofia Perenne è stata soffocata, ora più, ora meno, da un’idolatrica preoccupazione per eventi e cose nel tempo – eventi e cose considerati non solo come mezzi utili, ma come fini intrinsecamente sacri e in realtà divini.” Di conseguenza, coloro che non sono interessati agli elementi storici e considerano la storia di Gesù nella sua essenza interiore, continuano, a giudizio dell’autore, ad essere messi al bando dall’ortodossia cristiana.

Nel suo libro Darlison esplora i dodici segni dello zodiaco da una prospettiva cristiana esoterica e, conformemente al Vangelo di Marco, estrapolando le lezioni spirituali per ogni segno. Per quanto riguarda il Toro, che in Marco comprende la breve sezione da 4:1 a 4:4, la parabola iniziale è la storia dell’agricoltore (Marco 4:3-9) che semina i suoi semi.

Una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un’altra cadde fra i sassi, dove non c’era molta terra, e subito spuntò perché non c’era un terreno profondo; ma quando si levò il sole restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. Un’altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. E un’altra cadde sulla terra buona, diede frutto che spuntò e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno”. E diceva: “Chi ha orecchie per intendere intenda!”.

Quanto sopra esemplifica la necessità di usare le “virtù taurine di resistenza e stabilità, in aggiunta all’entusiasmo e al vigore dell’Ariete… Questo è un ammonimento che l’impulso spirituale da solo non basta. Il desiderio può essere seminato nel cuore, ma senza un adeguato nutrimento andrà facilmente distrutto… La vita spirituale richiede perseveranza e tenacia, le due più straordinarie qualità taurine.” D’altra parte, ciò che mette in pericolo l’espressione di queste qualità è il lato ombra del Toro, ossia la conformità con il mondo e i suoi valori separati, il senso di possesso e l’attaccamento al mondo materiale. Queste sono le spine che soffocano il seme, o con altre parole del Vangelo di Marco, “ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo, e l’inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.” (Marco 4:19)

Attenti al Varco: Foundation Training in Astroshamanism a Findhorn di Astrid Gude

Questo seminario di due settimane ha avuto luogo per la sesta volta presso la Fondazione Findhorn, come sempre nei mesi di febbraio/marzo, il periodo dei Pesci, che rappresenta un tempo di elevata consapevolezza spirituale ed il completamento del ciclo zodiacale, la preparazione per affrontare il varco che ci consente di spostarci ad un livello superiore con l’inizio del nuovo ciclo che comincia con l’Equinozio di Primavera (vedi anche gli articoli di Franco e Celia in PAN del mese scorso).

Sono stata coinvolta in questo seminario quattro volte in vari ruoli e l’ho visto cambiare ed evolversi nella sua struttura fondamentale, definita da un’esplorazione dell’asse verticale (la connessione con lo Spirito Guida/Dio, il diritto di questa connessione, i tre mondi) nella prima settimana e del livello orizzontale (i dodici segni zodiacali come rappresentazione delle nostre parti frammentate) nella seconda settimana, in un approccio che combina l’insegnamento con molto spazio per l’esplorazione esperienziale, l’espressione, e la pratica individuale e di gruppo. Tutto questo in risposta all’interazione con gli elementi e l’ambiente fisico circostante: Cluny Hill College, il suo territorio e alcune località nell’area di Moray.

Durante queste due settimane sono stati osservati molti miracoli e sincronicità, che possono apparire come segni di quanto flusso e allineamento erano presenti in quel periodo. Prima dell’inizio ufficiale del programma Franco ed io ci siamo sintonizzati insieme nel Santuario di Cluny Hill College, e lui ha recitato il rosario con una speciale enfasi sull’Ave Maria, che fa parte della sua pratica attuale. Mentre ci preparavamo per l’accettazione sabato mattina ho lasciato la stanza per prendere della musica. Tornando indietro, ho udito un’Ave Maria che un altro focalizzatore, senza nessun collegamento con questo seminario, aveva messo su nel frattempo. L’Ave Maria, l’esperienza del Femminino Divino anche in altri aspetti, è diventata una parte molto potente della guarigione per alcuni partecipanti durante il seminario, il che ci ha fatto decidere di scegliere un vicino monastero benedettino come destinazione della seconda escursione. Per alcuni è stata immediatamente un’esperienza piena di potere, per altri un confronto con ferite che forse vogliono ancora essere esplorate e guarite.

I membri del gruppo sono arrivati all’accettazione più o meno alla stessa ora, dando inizio ad un processo di unione diventato profondo, amorevole e solidale in quelle due settimane e oltre, consentendo molta sicurezza emozionale e rispetto l’uno per l’altro che ha permesso alle persone di essere se stesse e di andare in profondità nel loro lavoro.

Nella sessione d’apertura, nell’introdurre il proposito e la storia dell’astrosciamanesimo, Franco ha parlato del varco tra “astro” e “sciamanesimo”, che permette al terzo di entrare. Questo “terzo” può trovare la sua forma sulla base del sentiero spirituale individuale. In questo caso è stato accompagnato da un invito a tornare alle radici, onorare tradizioni spirituali consolidate e sviluppare e impegnarsi con una pratica regolare.

Procedendo con il nostro lavoro esperienziale, un partecipante ha introdotto il termine “varco del giudizio” riferendosi al varco tra la conoscenza e l’esperienza, dove il nostro sistema mentale condizionato può facilmente bloccare un’apertura che il nostro sistema sente pronta per un altro livello.

Il sistema sonoro ha continuato a creare varchi per conto proprio con interruzioni in apparenza inspiegabili...

I varchi sono riapparsi, come spazi vuoti in cui consapevolezza o luce possono entrare, attivamente invitati o ricevuti nell’apertura e nella resa esplorando la forma e l’assenza di forma, le polarità maschile e femminile, il silenzio e il suono, il verticale e l’orizzontale, l’interno e l'esterno, pratiche sciamaniche e pratiche di altre tradizioni.

Nelle sessioni del mattino le pratiche hanno offerto una struttura attraverso canti e preghiere del corpo e un approfondimento dei temi attraverso il corpo, il movimento, l’espressione creativa e l’arte sacra.

Personalmente sono stata ancora una volta colpita da come temi che emergono quando si lavora con altre dimensioni sembrano penetrare nei livelli meno coscienti e riappaiono, a volte dopo anni, quando ci troviamo in una frequenza analoga e quando i tempi sono maturi per fare un ulteriore lavoro o ricevere ulteriori intuizioni. Questo mi è accaduto quando mi sono posizionata e ho viaggiato nel segno del “Cancro”. Ho avuto una profonda esperienza di guarigione in un contesto non ordinario che avevo visitato per la prima volta cinque anni fa.

Durante un’altra sessione improvvisamente ho udito Franco suonare una canzone con le parole di un poema che è stato molto significativo nella mia vita, una visione della natura della vita alla quale mi sento molto vicina ed un verso che il cantante (un monaco benedettino) enfatizza ripetutamente: “Solo la musica ci tiene qui” ha risuonato fortemente con il momento decisivo di una crisi che ho sperimentato circa vent’anni fa. Poiché il canto ha toccato anche i cuori di altre persone, desidero concludere questa breve e molto incompleta visione d’insieme di due settimane di intenso apprendimento e guarigione con le parole di Wendell Berry.

La Canzone del Cerchio di Cyprian Consiglio, (da un poema di Wendell Berry)

Nei cerchi delle nostre vite danziamo i cerchi degli anni, i cerchi delle stagioni nei cerchi degli anni, i cicli della luna nei cerchi delle stagioni, i cerchi delle nostre ragioni nei cicli della luna. Nuovamente e ancora, andiamo e veniamo, cambiati e cambiando. Uniamo le mani, uniamoci nell’amore e nella paura, nella gioia e nel dolore.

I cerchi girano, ciascuno donando a ognuno e a tutti. Solo la musica ci tiene qui, ciascuno dagli altri sorretto. Nel supporto delle mani e degli occhi giriamo in coppie, che si uniscono, si uniscono ciascuno a tutti di nuovo.

E poi giriamo in disparte, da soli, fuori dalla luce del sole nei cerchi più oscuri del ritorno. Nuovamente e ancora, andiamo e veniamo, cambiati e cambiando. Uniamo le mani, uniamoci nell’amore e nella paura, nel dolore e nella gioia. I cerchi girano ciascuno donando a ognuno e a tutti. Solo la musica ci tiene qui, solo la musica ci tiene qui…


Lo Ierofante o Papa (Toro): Un Viaggio Astrosciamanico nei Tarocchi di Franco Santoro

I Tarocchi sono un mazzo di carte che comprende un gruppo aggiuntivo di 22 carte (Arcani Maggiori), ed una figura supplementare per ogni seme oltre al numero delle carte da gioco ordinarie. Gli Arcani Maggiori sono forze archetipali che esistono nella coscienza di tutti gli esseri umani, sebbene tendano ad essere proiettate su personaggi importanti, autorità e anche persone ordinarie che incontriamo nella nostra vita personale. Essi rappresentano la matrice originale dalla quale derivano tutte le nostre percezioni umane. Ogni personaggio negli Arcani Maggiori rappresenta uno specifico aspetto della nostra Identità Multidimensionale Centrale, come appare dalla limitata prospettiva della nostra realtà separata. Nell’astrosciamanesimo sono chiamati Spiriti Totem, o Paheka, e fungono da tenutari delle parti frammentate dell’anima che il ricercatore recupera durante il suo viaggio di guarigione. Il lavoro astrosciamanico perciò implica stabilire una connessione con ogni Spirito Totem e, tramite l’assistenza dello Spirito Guida, riconoscere, recuperare e integrare le loro qualità. I Tarocchi offrono una versione di questo sentiero di guarigione verso il recupero e l’unificazione. Il loro proposito è innanzi tutto isolare le parti frammentate in modo da poterle vedere nella loro forma essenziale, e in secondo luogo, assisterci nella restaurazione di questi frammenti e guidarci a poco a poco fino a ricondurli alla loro unità originale.

Visto che sto seguitando questa serie sugli Arcani Maggiori (iniziata con L’Imperatore in PAN 78), desidero sottolineare che la sua funzione è presentare il tema allo scopo di incoraggiare una relazione diretta con l’essenza dello spirito di ciascuno dei 22 archetipi. Unicamente attraverso l’esperienza diretta è possibile comprendere la natura di queste carte. Le informazioni qui fornite sono semplicemente un assaggio e l’invito è di procurarsi il pasto completo. Se desideri ricevere ulteriori dettagli sugli Spiriti Totem e su come contattarli, puoi fare riferimento a Astroshamanism Book One e Book Two.

Lo Ierofante, o Papa, è l’Arcano Maggiore tradizionalmente associato allo Spirito Totem del Toro. Ierofante (dal greco hiera “oggetti sacri” e phantes, “colui che mostra”), che significa letteralmente “colui che mostra gli oggetti sacri”, era il titolo dato ai sacerdoti più importanti dei Misteri Eleusini, basati sul culto di Demetra. Lo Ierofante era l’unico che poteva toccare e mostrare gli strumenti sacri della dea, mentre si circondava di luce mistica e pronunciava parole esoteriche. La rivelazione di questi oggetti sacri faceva parte del processo segreto d’iniziazione, e la loro natura è rimasta sconosciuta. Poiché Demetra era la dea del grano, molti studiosi credono che la cerimonia iniziatica implicasse la rivelazione delle spighe di grano, il dono della dea all’umanità.

La sacra enfasi sul grano continuò più tardi con la Cristianità attraverso l’Eucaristia, il più importante dono di Gesù. Lo Ierofante divenne poi il Papa, che è anche il termine originariamente usato nei tarocchi più antichi per designare lo Ierofante.

Nei Tarocchi di Rider Waite lo Ierofante è rappresentato come una figura solenne con la Tripla Corona sul capo (Tiara Papale) e un lungo scettro con una triplice croce nella mano sinistra, mentre dispensa il gesto della benedizione con la mano destra. È seduto tra due pilastri, con due chiavi incrociate (l’emblema del papato) ai suoi piedi e due preti inginocchiati davanti a lui. A.E. Waite descrive questa carta come il potere dominante della religione esteriore, la somma di tutte le teologie “quando è passato nella massima rigidità dell’espressione.” Tuttavia, rappresenta anche l’iniziazione in un ordine segreto o scuola misterica, significato vividamente incarnato dal mazzo di Alesteir Crowley, dove lo Ierofante è carico di un intenso simbolismo esoterico. Egli siede su un toro circondato da elefanti e dai quattro Cherubini, i governatori dei segni astrologici fissi, associati anche con i quattro evangelisti. Nell’area del cuore ha un pentagramma con un bambino nudo all’interno e indossa una corona conica. Regge anche un bastone sormontato da tre anelli con la mano destra e fa il segno della V con le dita della mano sinistra.

L’autore anonimo di Meditazione sui Tarocchi identifica il tema centrale della carta nell’atto della benedizione. Egli descrive questo atto come un atto essenzialmente sacerdotale, un potere divino discendente che trascende la coscienza individuale di entrambi, colui che pronuncia la benedizione e colui che viene benedetto. Qui la benedizione è il processo discendente di un doppio movimento verticale, il cui equivalente ascendente è la preghiera.

La preghiera si eleva verso Dio, e una volta raggiunta la sua destinazione è divinamente trasformata in una benedizione che discende dall’alto. La preghiera implica qualunque cosa esprimiamo verticalmente e umanamente attraverso la mente, la volontà e il cuore. Comprende la definizione della nostra intenzione, la richiesta di connessione con lo Spirito, atti di volontà, fede e speranza, come pure tutti i nostri sforzi e rilasci al riguardo, inclusi la sofferenza, il dispiacere, il dolore e infine il perdono. La benedizione giunge come un dono che emana da Dio e dai regni multidimensionali, e fornisce grazia, illuminazione, pace, amore, consolazione o qualunque cosa è appropriata al tipo di preghiera impiegata. È incondizionata e richiede soltanto la disponibilità a riceverla.

Proprio come c’è un’asse verticale, collegata con la comunicazione multidimensionale o divina, e un’asse orizzontale, concernente le interazioni umane o tridimensionali, vi sono anche due tipi di respirazione: verticale e orizzontale. La respirazione verticale riguarda la nostra vita interiore ed è basata sull’alternanza di preghiera e benedizione. La legge della respirazione verticale, come dice l’autore che sta nei cieli, è “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente.” (Matteo 22:37). La respirazione orizzontale comprende il respiro ordinario, il modo in cui fisicamente interagiamo col nostro ambiente e con tutte le nostre relazioni – emozionale, mentale o spirituale – in questo mondo. Ad un sottile livello la respirazione orizzontale è basata sull’alternanza tra l’attenzione data alla vita esteriore e alla vita interiore. La legge della respirazione orizzontale è “Ama il prossimo tuo come te stesso.” (Marco 12:31)

L’insegnamento fondamentale del Papa riguarda la respirazione spirituale. La respirazione orizzontale “avviene tra esterno e interno, e la respirazione verticale tra sopra e sotto. Il pungiglione della morte o la crisi della suprema agonia della morte è il passaggio repentino dalla respirazione orizzontale a quella verticale. Tuttavia colui che ha appreso la respirazione verticale da vivo sarà esentato dal “pungiglione della morte”. Per lui il passaggio da una forma di respirazione all’altra non avrà la caratteristica di un angolo retto, ma dell’arco di un cerchio. La transizione non sarà brusca ma graduale, e curva invece che rettangolare.” (p.100). Dunque, se abbiamo imparato la respirazione verticale nella nostra vita orizzontale, quando la morte (la transizione da orizzontale a verticale) arriva, perde il suo pungiglione.

Il pungiglione della morte si riferisce al dolore procurato dalla morte sia alla persona coinvolta sia a parenti o amici che sono lasciati nel dolore. Tradizionalmente è legato anche al tormento che la morte porta a coloro che “muoiono nel peccato mortale”. Orizzontalmente il peccato mortale è generalmente identificato come una delle azioni gravi elencate nei canoni di una data religione, come adulterio, fornicazione, stregoneria, eresia, omicidio, ecc. Tuttavia, a un livello verticale, il peccato è semplicemente la folle illusione della separazione. “Il peccato è follia. È il mezzo col quale la mente è portata alla pazzia e cerca di permettere alle illusioni di prendere il posto della verità. Ed essendo impazzita, la mente vede le illusioni dove dovrebbe esserci la verità e dove effettivamente si trova. […] I sogni di un folle fanno paura e il peccato sembra davvero terrorizzare. Tuttavia ciò che il peccato percepisce non è che un gioco puerile. Il Figlio di Dio può giocare ad essere diventato un corpo, preda del male e della colpa, con soltanto un poco di vita che termina nella morte. Ma per tutto il tempo suo Padre splende su di lui e lo ama con un Amore che non ha fine e che le sue simulazioni non possono assolutamente cambiare.” (UCIM, L-p.II 4.1:1-3; 4:1-4).

Il pungiglione della morte colpisce coloro che s’identificano con il loro sé separato ed il corpo che rappresenta questo sé, che è l’unica parte che muore veramente. Come scrive Paolo: “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!” (Prima Lettera ai Corinzi 15:55-57)

Il cambiamento tra orizzontale e verticale è un incrocio multidimensionale che incontriamo regolarmente sul nostro sentiero, e non solo con la morte fisica. È un punto d’equilibrio che esemplifica la necessità di muoverci oltre la nostra percezione limitata. Ogni qualvolta le cose diventano assai difficili e bloccate, quando continuiamo a sbattere contro un muro senza via d’uscita, questi sono i segnali che abbiamo raggiunto l’angolo retto. Vogliamo andare avanti a livello orizzontale, e tuttavia non possiamo farlo perché c’è una linea verticale che ostruisce il passaggio. Più colpiamo questa linea, più essa ci ferisce e distrugge. Non ci viene in mente che quest’angolo retto può diventare una curva se decidiamo di muoverci verticalmente (vedi figure). Ad un certo stadio il sentiero orizzontale è bloccato e questo comporta spostare l’attenzione ad un altro livello, il regno del nostro sé multidimensionale e di Dio. E anche a questo livello più elevato si tratta probabilmente di cambiare ancora il nostro movimento, questa volta da verticale a orizzontale, quando incontriamo di nuovo un altro angolo retto.

La Croce Papale, che lo Ierofante regge con delicatezza nella mano sinistra, è caratterizzata da tre barre orizzontali vicino all’estremità superiore, in ordine decrescente di lunghezza man mano che si avvicinano al vertice. Queste tre barre sono associate a diversi elementi, come la Trinità, il triplice ruolo del Papa come leader del culto, maestro e comunità, le tre croci sul Calvario, ecc. Qui, secondo me, la croce enfatizza la priorità del verticale (la cui lunghezza nella croce è estremamente pronunciata) e la consapevolezza dei tre mondi orizzontali o livelli di coscienza, attraverso cui il ricercatore viaggia per recuperare le parti frammentate della sua anima e integrarle nell’unità verticale. Mentre il ricercatore ascende, le barre orizzontali si restringono finché diventano tutt’uno con il verticale. Quando ciascuno dei tre assi orizzontali incontra l’asse verticale forma un angolo retto, che costituisce l’accesso al verticale. Questa è una zona critica poiché se sono intrappolato nella realtà separata dell’orizzontale sperimenterò l’asse verticale come un muro che blocca il passaggio. In questo stadio è necessario un cambiamento radicale di percezione che mi consente di modificare il movimento orizzontale in verticale. Se insisto a muovermi orizzontalmente sperimenterò l’asse verticale come un blocco. Rinnegherò la mia vera natura multidimensionale, proprio come Pietro, il primo Papa, rinnegò Cristo tre volte.

Simon Pietro gli disse, ‘Signore, dove vai?’ Gli rispose Gesù, ‘Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi’ Pietro disse, ‘Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te’ Rispose Gesù ‘Darai la tua vita per me?’ ‘ In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.’” (Giovanni 13:36-38). Tuttavia, e forse proprio perché ha avuto l’esperienza diretta di questi tre blocchi, a Pietro fu affidato il compito di fondare la Chiesa.

In termini astrosciamanici il Rituale di Base del Sacro Cono è un’esemplificazione della Croce Papale (vedi figura). Il primo e il secondo stadio del Rituale rappresentano la preghiera, cosi come la esprimiamo nella nostra realtà separata basata sulle polarità e l’opposizione. Preghiamo dunque attraverso l’espressione del nostro luminoso intento e l’invocazione dello Spirito (primo stadio), come pure attraverso il rilascio dei rancori e il perdono (secondo stadio). Il terzo stadio del Rituale è lo stadio della benedizione, in cui diventiamo ricettivi alla benedizione che discende dall’alto.

Con riferimento alle barre della croce, il primo stadio è la lunga barra centrale, in relazione con la nostra consapevolezza cosciente e l’intento, la nostra volontà di contattare Dio e perdonare. È da qui che iniziamo. Poi, con il secondo stadio, discendiamo nella lunga barra inferiore e diventiamo consapevoli dei nostri rancori inconsci e nascosti o negati, che sono quindi elevati nella lunga barra centrale, il cuore o centro cosciente del perdono, e rilasciati attraverso l’ascensione nella barra corta più alta. Nel terzo stadio l’energia che ha raggiunto la barra più alta, rimane lì come concime per la trasformazione in benedizione. Questa barra finale è cruciale giacché funziona come una sorta di contenitore per il concime, che trasforma i rancori in fertilizzante per la benedizione che discende dal vertice della croce. Una volta che la fertilizzazione è avvenuta, la benedizione scende verso il basso attraverso l’asse verticale e raggiunge le barre centrale e inferiore, riunificando l’orizzontale al verticale. In ognuno dei tre stadi o barre l’energia rischia di essere bloccata se rimane intrappolata al livello orizzontale e non trova la sua via attraverso il verticale. La funzione del Papa è assicurarsi che il movimento della tripla croce fluisce e la benedizione è assicurata.

In tutte le tradizioni spirituali e sciamaniche vi sono riferimenti costanti al processo anzidetto. Per esempio, nella lettura della messa odierna (Giovedì Santo, il giorno in cui sto scrivendo quest’articolo), da Giovanni 13:1-15, possiamo vedere un’esemplificazione della benedizione, quando durante l’ultima cena Gesù si inginocchia e lava i piedi ai discepoli. “Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani, e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola”. Il padre qui rappresenta la barra superiore, o testa, la cui benedizione discende nelle mani di Gesù, che corrispondono alla barra intermedia. Allora Gesù muove la benedizione nella barra inferiore (piedi) dove egli “versò dell’acqua in un catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.

È interessante notare che Pietro (colui che lo rinnegherà tre volte e che dopo essersi pentito diventerà il primo papa) disapprova che Gesù si chini a lavargli i piedi. “Gesù rispose,‘Quello che io faccio tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo’.’non mi laverai mai i piedi’ disse Pietro’. Gli rispose Gesù ‘Se non ti laverò, non avrai parte con me’. ‘Allora Signore’ disse Simon Pietro ‘non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!’ Soggiunse Gesù ‘Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi ma non tutti’ Sapeva infatti chi lo avrebbe tradito; per questo disse ‘Non tutti siete mondi’. Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: ‘Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni con gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi’.

Questa è una delle più potenti esemplificazioni del Papa, come Arcano Maggiore, e del perdono. Il suo significato è chiaro, come pure sottile. Non lo commenterò, ma lo lascerò aperto, amici, perché possiate esprimere le vostre osservazioni. In effetti il mio invito in questo caso è di impiegare il Metodo Ignaziano di preghiera, uno degli esercizi spirituali cattolici più sciamanici. Questo metodo, inventato da Sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, comporta la partecipazione di tutti i nostri sensi fisici ed è tipico della natura del Toro. La pratica consiste nell’usare l’immaginazione attiva, collocarsi in una scena Biblica, e impegnarsi totalmente in un’esperienza diretta. Funziona proprio come un viaggio astrosciamanico. In questo caso prendiamo per esempio l’episodio dell’ultima cena e ci spostiamo in quell’ambiente come partecipanti, osservando quello che vediamo, udiamo, odoriamo e sentiamo, incluso il tocco delle mani di Gesù sui nostri piedi. Puoi identificare te stesso con uno degli apostoli o chiunque si trovi là, e perfino Gesù stesso. Puoi portare anche chiunque desideri che stia in compagnia di Gesù, per prendere parte alla sua benedizione.

L’ultima cena in particolare è l’ideale per il Toro perché è un evento in cui il corpo fisico ha un ruolo importante. Oltre il lavaggio dei piedi, c’è anche l’atto di consumare la cena, come pure l’Eucaristia, mangiare il pane e bere il vino, e tutti implicano l’uso della bocca governata dal Toro per introdurre cibi e liquidi. V’invito ad inviare commenti o un breve racconto della vostra esperienza in seguito a questa pratica.

In quest’articolo ho fatto vari riferimenti a Pietro anche perché nei Tarocchi dei Santi di Robert Place, egli rappresenta il Papa. Pietro, come sappiamo, è stato nominato guardiano della porta del Paradiso: “E io ti dico, tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli.” (Matteo 16:18-19). In varie occasioni, oltre all’episodio del rinnegamento, Pietro mostrò segni di umana debolezza, ma Gesù ufficialmente sembra averlo apprezzato come capo degli apostoli e della Chiesa.

Secondo le scritture Pietro fu anche l’unico apostolo sposato. È probabile che anche gli altri apostoli, eccetto Giovanni, fossero sposati quando furono scelti da Gesù, ma Pietro è l’unico apostolo il cui matrimonio è dato per certo nel Nuovo Testamento attraverso riferimenti alla madre di sua moglie (Matteo 8:14-15; Marco 1:30-31). Alcuni autori sostengono che il Cristo deliberatamente lo scelse per essere a capo della chiesa sapendo che era sposato. Sebbene Pietro lasciò sua moglie per circa tre anni per seguire Gesù, ritornò da lei dopo la morte del Cristo. Secondo vari racconti Pietro portò con sé la moglie a Roma, dove svolse un ruolo importante predicando e promuovendo la cristianità. Fu martirizzata durante la persecuzione di Nerone e divenne nota come Santa Perpetua. Per questa ragione Robert Place conclude che Perpetua può essere considerata anche la prima Papessa.

Il Papa rappresenta il guardiano della respirazione verticale, alternando preghiere e benedizioni, sforzi umani e grazia divina. E’ il rappresentante visibile dell’asse verticale, che opera strenuamente come collegamento tra Dio e l’uomo. Qui occorre tenere conto che i Tarocchi furono inventati prima della Riforma, quando il Papa era considerato la suprema autorità spirituale sulla terra, con il potere di rappresentare Dio e conferire autorità agli imperatori. Essendo il quinto Arcano Maggiore, la sua associazione numerica è il cinque, il centro della volontà che sostiene i quattro elementi che conferiscono la maestria del livello orizzontale e la capacità di operare come intermediario tra due assi. Cinque è anche in relazione con il pentagramma e i cinque sensi.

Secondo l’autore anonimo del testo citato sopra c’è un pentagramma malefico (la volontà umana separata dall’unità e da Dio) ed uno sacro (la volontà umana unita alla volontà di Dio) e, quanto ai cinque sensi, sono visti come cinque ferite aperte, o stigmate, attraverso cui la percezione limitata del mondo oggettivo s’impone su di noi.

Il Papa è il guardiano del sacro pentagramma e delle cinque ferite. La sua funzione è assicurare che la respirazione spirituale abbia luogo e che ci siano sempre persone che respirano di conseguenza. Egli abbraccia i tre voti tradizionali di obbedienza, povertà e castità. “L’obbedienza è la pratica di far tacere i desideri personali, le emozioni e l’immaginazione di fronte alla ragione e alla coscienza; è la supremazia dell’ideale opposto all’apparente, la nazione opposta al personale, l’umanità opposta alla nazione, e Dio opposto all’umanità. […] La povertà è la pratica del vuoto interiore, stabilito come conseguenza del silenzio dei desideri personali, delle emozioni e dell’immaginazione affinché l’anima sia in grado di ricevere dall’alto la rivelazione della parola, la vita e la luce. […]”. La castità è “lo stato dell’essere umano in cui il cuore, essendo diventato solare, è il centro di gravità” e “non riguarda unicamente il dominio del sesso. Riguarda ugualmente tutti gli altri domini in cui c’è la scelta tra la legge solare e le intossicazioni che inebetiscono”, incluse tutte le forme di fanatismo. Quanto sopra è discusso dettagliatamente in Meditazione sui Tarocchi, e pertanto non lo tratteremo ulteriormente in questa sede.

L’associazione del Papa con il sensuale e concreto Toro può apparire fuori luogo qui. Tuttavia la funzione del Papa è radicare il livello spirituale in quello fisico, per operare in persona Christi (come la rappresentazione fisica di Cristo) e per questo ha bisogno di dimorare fermamente nel regno terreno. La solidità della Chiesa, con tutte le sue cattedrali, monasteri e monumenti, come pure il sacramento originale dell’Eucaristia basato su pane e vino, sono tutti aspetti tangibili nella nostra realtà. L’unica pecca è che, similmente al Toro, mentre nella sua migliore condizione può essere confortante, paziente e sensibile, può diventare inflessibile e fanatico nel suo aspetto peggiore.

Questa carta generalmente non è popolare tra la maggior parte dei lettori di tarocchi New Age, perché evoca tutti i rigidi cliché attribuiti al Papa e alla Chiesa Cattolica. Tuttavia se siamo aperti a lasciar andare i nostri pregiudizi, il Papa emerge come un maestro saggio, un amico intimo che si trova qui soltanto per aiutarci ed assisterci quando affrontiamo l’angolo retto, la soglia critica tra l’orizzontale e il verticale. “Egli è il leader della salvezza per la razza umana in generale. Egli è l’ordine e il capo della gerarchia riconosciuta, che è il riflesso di un altro e più grande ordine gerarchico.” (A.E.Waite, The Pictorial Key to the Tarot).

Un’interessante esperienza pasquale di Susana Sanz

Generalmente viaggio nel periodo di Pasqua, ma quest’anno avevo voglia di stare a casa e riposare. Così, tenendo conto che sarei rimasta a casa ho deciso di provare qualcosa di diverso. Questa è la ragione per cui ho pensato al digiuno. Siccome non volevo mettere a rischio la mia salute ho pensato a uno sciroppo energetico (un miscuglio di sciroppo d’acero e di palma) che contiene tutti i minerali di cui il corpo ha bisogno per stare bene. Ho aggiunto succo naturale di limone nella giusta proporzione secondo il libro che avevo letto sull’argomento, ed ero pronta a godermi l’esperienza.

Ho preso lo sciroppo per sette giorni, da lunedì a domenica (la Settimana Santa). Non ho mangiato assolutamente nulla durante questi giorni. Non è stato troppo difficile per me e negli ultimi due giorni mi sentivo piena di energia ma allo stesso tempo ero molto calma e rilassata. Domenica sono uscita con degli amici e sono tornata a casa intorno alle nove. Avevo pulito il mio appartamento in quei giorni e avevo letto alcuni paragrafi di Un Corso in Miracoli. Non ero molto attiva comunque. Infatti non ho fatto nulla, il che è abbastanza insolito per una come me. Sentivo che il mio corpo mi chiedeva riposo e pace interiore. Sapevo che il digiuno mi avrebbe aiutata a percepire molto meglio. Si suppone che tutti i sensi percepiscano molto di più quando si digiuna, ma non l’avevo fatto per questo. Volevo solo eliminare le tossine. Questo era il mio scopo principale.

Sono andata a letto intorno alle 12 la notte di domenica 23. Tuttavia non sono riuscita a dormire fino a tardi. Sentivo un eccesso di energia o una specie di emozione che mi impediva di farlo. Mi era già successo prima, così ho deciso di rimanere a letto al buio con gli occhi chiusi e aspettare. Sarà stata circa l’1 di notte quando ho sentito una lieve vibrazione nel corpo e una sensazione di calore molto piacevole. Era molto sottile ma potevo percepirla. Non credo che un estraneo avrebbe potuto vedere qualcosa se fosse stato lì. Improvvisamente ho visto una freccia gialla provenire da un dito della mia mano destra. Si muoveva abbastanza velocemente e ho intuito che si stava dirigendo dritta al mio cuore. Non potevo fermarla ma non ero neanche in grado di aprire gli occhi o mettermi a sedere. Per un istante ho avuto paura perché il mio cervello non riusciva a capire cosa stava accadendo. Non sapevo cosa fare così ho chiamato il nome di Franco due volte, pensando che forse avrebbe potuto aiutarmi in quel momento. Ho pensato che stavo per sparire da un momento all’altro. Ho visto chiaramente la freccia schiantarsi contro il mio cuore e svanire nello stesso istante. La sensazione di calore si è estesa per tutto il corpo incluso il dorso e i reni. Era in effetti molto piacevole e delicata allo stesso tempo. Poi la sensazione è sparita e mi sono messa a sedere sul letto. Potevo vedere la luna attraverso la finestra e improvvisamente un paio di libri sono precipitati da uno degli scaffali sopra il mio letto. Ho più di 30 libri là. Sono caduti ai miei piedi. Il primo era un libro spagnolo con un titolo che aveva a che fare con un dardo e il secondo era il secondo volume sull’Astrosciamanesimo di Franco Santoro. Era perché avevo chiamato il suo nome o una pura coincidenza?

È la prima volta che ho questo genere di esperienza. Ne ho avuto un’altra più di un anno fa ma non era visiva bensì audio.

Ad ogni modo raccomando questo tipo di digiuno particolarmente se siete in buona salute. Altrimenti dovrebbe essere fatto con la supervisione di un esperto.

I miei migliori auguri per la stagione primaverile, Susana

Perché usare le parole quando un bacio dice tutto?

Se siete sopravissuti nella lettura di questo PAN, il titolo di questa nota potrebbe essere una domanda ineluttabile.

Ieri sera, per la prima volta dopo più di 30 anni, ho aperto uno di quei cioccolatini fondenti, dalla forma tondeggiante e frastagliata, farciti con gianduia e granella di nocciola, avvolto da una confezione di stagnola argentea e confezionato in scatole blu.... Insomma, sto cercando di evitare di fare pubblicità al prodotto in questione. Tuttavia, considerando la cadenza del mio consumo e la premessa che non ho intenzione di mutarla (non mi piace il cioccolato e odio lo zucchero), credo che posso permettermi di dire che si tratta di un Bacio Perugina.

Interessante notare che il nome originario di questo prodotto storico dell’industria dolciaria italica era “Cazzotto”, perché ricordava appunto la forma di un pugno, di cui la nocciola intera costituiva la nocca più emergente. In seguito, poiché il nome “Cazzotto” non appariva troppo invitante a livello commerciale, anche per altre inevitabili e più spinte associazioni, fu ribattezzato con il nome attuale di “Bacio”. Questo dimostra come un pugno si trasforma in bacio, un rancore in amore, ecc.

La leggenda narra che questi cioccolatini furono creati da Luisa Spagnoli, (moglie di uno dei fondatori della Perugina e una tra le più grandi donne d’affari del XX secolo) per onorare il suo giovane amante. A questi l’illustre signora soleva scrivere brevi messaggi d’amore nascosti attorno ai cioccolatini. Per tale motivo la caratteristica del prodotto è la presenza di un messaggio d’amore, che è ora scritto in quattro lingue.

L’imballaggio odierno è ancora quello tradizionale degli anni 20, frutto della rielaborazione di un celebre quadro, Il bacio di Francesco Hayez (vedi immagine).

Ebbene, nell’euforia di tutti questi riferimenti e di altri ancora, che sarei tentato a illustrare, ho quasi perso di vista il motivo di questa disquisizione. Volevo semplicemente rendervi partecipe del messaggio del cioccolatino, che recita:

Perché parlare? Tutto l’amore si dice in un bacio.

La versione in inglese è invece Why use words when a kiss says it al? che è quella del titolo “perché usare le parole quando un bacio dice tutto?”.

Mi ha rallegrato ricevere questa frase illuminata e inattesa. E mentre appunto mi appresto a inviare un altro lungo PAN, l’allusione al PAN è inevitabile. “Perché usare PAN quando un bacio dice tutto?” è una domanda legittima, che pongo a me e anche a voi tutti. Una risposta potrebbe essere che PAN è uno tra questi baci, o meglio che PAN è utile fin tanto che seguita ad essere come un bacio. Mi fermo qui per evitare altre risposte e domande... lasciando tuttavia il campo aperto per commenti.

Tutti questi baci mi hanno ricordato immediatamente la scena finale mitica del film di Giuseppe Tornatore Nuovo Cinema Paradiso, (il cui titolo iniziale, poi mutato, era Baci rubati), che avevo visto per la terza volta alcuni giorni prima. In questa sequenza conclusiva il protagonista osserva una “pizza” con il montaggio di tutte le scene di baci “peccaminosi” tagliati dai film del dopoguerra. Ciò accadeva dietro indicazione del parroco, che visionava ogni pellicola e segnalava all’operatore i punti da censurare con il suono di una campanella. Per vedere questa scena ciccate qui.

Vorrei citare inoltre due altri film rivisti di recente: Bernadette e Il tormento e l’estasi, che sono stati per me altri tipi di baci, seppure con confezioni assai distinte.

Nella trilogia del bacio primaverile, l’Ariete incarna la fase precedente l’atto e il momento in cui il baciatore prende l’iniziativa. Talvolta si tratta di un atto imprevedibile, impulsivo, rapido, che richiede coraggio. Il bacio arietino è un’azione d’attacco, priva di calcoli e tattiche, una fiamma che s’accende repentina. Allo stadio dell’Ariete segue quello del Toro, sempre che non ci sia un rifiuto da parte di chi riceve il bacio, per qui se questi risponde con insulti o schiaffi, si rimane ancora nell’Ariete. Nel Toro, gli amanti si rilassano, nella mutua accettazione dell’atto, e permettono al bacio di divenire sensuale, lento, ecc. Poi nel terzo stadio, quello dei Gemelli, ecco che si raggiunge l’apice, secondo i punti di vista, ovviamente, e... si inizia a....

...parlare.

Sessioni Individuali. Lo scopo di una sessione individuale è risvegliare, identificare, supportare e implementare la connessione con lo Spirito Guida, o natura multidimensionale centrale, trovare e impiegare strumenti per scoprire e manifestare i propri potenziali, sia a livello della realtà multidimensionale che ordinaria, guarire e rilasciare blocchi che impediscono di realizzare i suddetti scopi. Una sessione comporta un consulto preliminare, cui segue una pratica di guarigione astrosciamanica adatta alla specifica situazione del cliente, e una successiva consultazione per esaminare i risultati dell’esperienza. Alla fine quanto emerge è impiegato per apportare chiarezza e individuare strumenti che il cliente potrà usare successivamente. Ogni sessione è autonoma e si basa sullo specifico problema e intento del cliente. In una sessione Franco impiega varie tecniche, come divinazione, recupero dell’anima, connessione con spiriti guida, viaggi spazio-temporali, esame astrosciamanico della carta natale. Se il cliente lo ritiene utile, è possibile avere sessioni aggiuntive e svolgere programmi di formazione. Franco presta anche sessioni a distanza per telefono, in grado di coprire le stesse tecniche delle sessioni ordinarie e con risultati molto efficaci. Per prenotare o maggiori informazioni contattare: info@astroshamanism.org.

Donazioni per PAN: PAN è disponibile gratuitamente per chiunque desidera riceverlo. Se trovi PAN utile, qualsiasi donazione (piccola, media, grande) è molto apprezzata (per informazioni contattare info@astroshamanism.org). Le donazioni c’incoraggiano a continuare su questo sentiero. Anche altre forme di contributo, come articoli, condivisioni, apprezzamenti, sono molto graditi.

PAN on-line: Una versione ridotta di PAN è disponibile in rete. La versione inglese è a http://panissue.blogspot.com/, quella italiana a http://panitalico.blogspot.com/, mentre quella spagnola a http://panhispano.blogspot.com/. Per ricevere le versioni integrali in qualsiasi lingua, basta richiederle.

CALENDARIO PROSSIMI PROGRAMMI. Per il calendario completo on-line digita qui

Per ulteriori informazioni consultare il sito www.astroshamanism.org o contattare Franco info@astroshamanism.org. Per prenotare i seminari della Findhorn Foundation, tenuti in Scozia, contattare bookings@findhorn.org o Bookings, The Park, Findhorn IV36 3TZ, Scotland. Tel. +44(0)1309/691653. Per prenotare gli altri seminari, rivolgersi al recapito degli organizzatori fornito accanto ai dati dell’evento.

Edimburgo (Scozia) 3-4 maggio 2008, The Way of Fire: Aries, Taurus, Gemini, One Year Basic Course in Astroshamanism and Experiential Astrology. Foundation for Planetary Healing, 288 Portobello High Street, Edinburgh, EH15 2AU. Telephone: 0131-657 5680 E-mail: info@planetaryhealing.co.uk

Findhorn, 10-17 maggio 2008, The Blessed Way of Passion (La Santa Via della Passione)

Findhorn, 17-24 maggio 2008, The Spirit of Cluny Garden (Lo Spirito dei Giardini di Cluny)

Findhorn, 14-21 giugno 2008, The Original Quest: An Astroshamanic Journey into Space and Time

Eremo dei Frati Bianchi, Cupramontana (Ancona) 27 giugno 2008, Formazione APT, modulo 1/3
Aperta solo agli allievi dell’Astroshamanic Practitioner Training.

Portali Multidimensionali dei Sensi, Il Tocco della Terra,

Eremo dei Frati Bianchi, Cupramontana (Ancona) 28-29 giugno 2008

Corso Annuale di Tocco Astrosciamanico di Guarigione

Durante questo seminario i partecipanti sono introdotti al tocco astrosciamanico secondo la prospettiva della direzione Sud, l’elemento Terra e il ciclo stagionale estivo. L’incontro è aperto ai frequentatori del corso ed eccezionalmente anche a nuovi partecipanti, a condizione che abbiano svolto un seminario precedente con Franco. L’incontro si tiene nell’Eremo dei Frati Bianchi, un monastero medievale parzialmente incavato nelle rocce. Informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 o 3489231998 o zone25@tele2.it.

Assisi (Italia), 4-8 luglio 2008, Stillate Cieli dall’Alto! Raduno Astrosciamanico Estivo - Astroshamanic Summer Gathering. Quest’unico evento ha luogo nelle valli di Assisi. I temi centrali sono il rapporto tra Cielo e Terra, spirito e corpo, e l’astrosciamanesimo in chiave cristiana. L’evento è inoltre un’occasione di comunione e connessione internazionale tra ricercatori, allievi e membri del network astrosciamanico. L’incontro è tenuto in italiano e inglese. Per partecipare è necessario avere frequentato un precedente seminario o un ciclo di sessioni con Franco.

Il costo del raduno è in base al reddito: Euro 495 (reddito medio), Euro 465 (reddito basso). Sono disponibili borse di studio per chi non è in grado di contribuire la cifra minima. Il costo include la mezza pensione (colazione e cena), alloggio in mini-appartamenti a due o tre letti con bagno e cucina. Il raduno inizia alle 14 di venerdì 4 luglio e termina nel primo pomeriggio di martedì 8 luglio. Per prenotare occorre versare un deposito di Euro 75. E’ possibile anche trattenersi per notti aggiuntive. L’evento ha luogo presso l’Agriturismo Casa Faustina (vedi www.casafaustina.it Per informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 or 3489231998 or zone25@tele2.it or letizia@astroshamanism.org.

Findhorn, 2-9 agosto 2008, Astroshamanic Trance Dance and Drumming

Edimburgo (Scozia) 30-31 agosto 2008, The Way of Earth: Cancer, Leo, Virgo, One Year Basic Course in Astroshamanism and Experiential Astrology. Foundation for Planetary Healing, 288 Portobello High Street, Edinburgh, EH15 2AU. Telephone: 0131-657 5680 info@planetaryhealing.co.uk

Cupramontana (Ancona) 20-21 settembre 2008, Portali Multidimensionali dei Sensi – Il Tocco dell’Acqua. Informazioni: Letizia Mocheggiani +39 0731206687 o 3489231998 o zone25@tele2.it.